Ultima trilogia ufficiale ambientata nel fantastico mondo di Dragonlance scritta dagli ormai leggendari autori Weis e Hickman.
A differenza di tutti gli altri racconti da loro scritti su questo mondo, questa volta la situazione non parte da una crisi già in atto, ma da un susseguirsi di eventi, uno più tragico dell'altro.
Tema principale dell'opera è proprio il senso di costrizione che spinge tutti gli eventi al loro finale che sembra dato per certo. In effetti per quasi due libri e mezzo si ha la brutta sensazione di non riuscire a fare nulla con il proprio libero arbitrio, ma che ogni azione compiuta sia frutto del volere della terribile Unica Dea che ha preso possesso di Krynn. Una cosa bruttissima perchè se prima il mondo si basava sull'equilibrio di Bene-Male e quindi ad ogni azione buona corrispondeva una malvagia e viceversa, in questa trilogia tutto è rivolto verso il male e anche le azioni eroiche degli elfi e dei cavalieri solamnici sono destinate a seguire il volere dell'Unica Dea.
Tolto questo aspetto che mi ha angosciato per buona parte dei tre libri, devo fare qualche costatazione obbligatoria:
-1- gli autori, come al solito, ce l'hanno contro i Cavalieri di Solamnia perche anche questa volta le prendono di brutto.
-2- ce l'hanno contro anche gli elfi visto che tutti e tre i regni vengono praticamente sterminati
-3- una volta tanto fanno intervenire i cazzutissimi minotauri nel gioco di potere di Krynn
-4- ma quanti draghi aveva questo mondo, visto che alla fine sono ancora centinaia e centinaia (e parlo solo di quelli buoni)?
Comunque, a conti fatti, la storia mi è piaciuta, anche se senza i mitici eroi della Guerra delle Lance e la morte degli ultimi sopravvissuti (tristissima quella di Caramon e Taslehoff ed eroica quella di Laurana!!, non mi è piaciuta, invece, quella di Goldmoon), il carisma ne risente un pò.
Deve essere, ad ogni modo, un acquisto obbligatorio per tutti coloro che ne hanno seguito le precedenti avventure; leggibile anche per coloro che non conoscono Raistlin, Caramon, Laurana e Co. , ma si perde un pò di quella passione che si è acquisita leggendo altre loro storie.
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