Premessa: questa saga mi piace assai. Però... Però...
>1 Ogni personaggio e caratterizzato veramente >bene ed in modo tutt'altro che superficiale. >I protagonisti prima di essere persone >che fanno qualcosa, sono persone che "pensano" >e che "sentono".
Quando sai di avere migliaia di pagine a disposizione, è facile addentrarsi nella descrizione dei personaggi. E' più difficile saperlo fare quando il libro che stai scrivendo potrebbe essere l'unico della serie...
>2 Finalmente anche i protagonisti muoiono, >nel corso della lettura del libro vi troverete >a vedere annientati i vostri beniamini. >Mi è capitato di ritrovarmi a dire lungo >la lettura di 100 pagine "ma daaai, vedrai >che adesso resuscita, vedrai che lo avevano >scambiato per qualcun'altro, vedrai che >si era nascosto dietro la gamba della sedia" >e invece...
E invece non disperare, potrebbe resuscitare tra due libri. Oppure non resuscitare affatto: c'è un cavaliere che sparisce per un po' e poi si scopre che insiste nel perseguire il suo giuramento anche da morto (tenuto in vita da uno stregone voodoo, alla faccia dell'innovazione e del filone fantasy tradizionale). Si accettano scommesse sugli sviluppi della storia: ad esempio, vedremo mai i draghi tornare nei reami, o questo sviluppo (anticipato...) verrà scartato (per far dire che non c'è nulla di scontato)? Un'altra ipotesi: chi ti dice che i personaggi "fatti morire" erano protagonisti? Secondo me i protagonisti sono altri e non sono affatto morti... (la ragazzina si ricongiungerà col suo lupo nel prossimo libro, secondo voi? o dovremo aspettare ancora?)
> >3 Non esiste il bene, non esiste il male. >Ci sono personaggi che all'inizio della >lettura troverete odiosi o quanto meno >disgustosi, fino a che, addentrandovi nelle >vicende, non scoprite che ci sono vari >punti di vista, o cose che ti possono portare >ad essere in un certo modo... >Non c'è l'incarnazione del male, ci sono >soprattutto "persone" persone che sbagliano >e persone che si correggono.
Diciamo che c'è un po' di tutto... Antichi dei dimenticati che tornano in auge, società atee che riscoprono il culto, società dedite a un culto che in realtà sono atee, barbari che venerano la natura, e naturalmente i draghi. Non poteva evitare di metterli, vero? Così dopo averti detto che ci sono stati e poi sono stati "estinti", un paio di libri dopo li fa resuscitare (e ora vai al punto 2)
Vero è che la guerra è fratricida, uomini contro uomini per pura sete di potere, non si è uniti nello scontro finale col Male, e questo è in effetti l'aspetto più innovativo. OOPS mi stavo dimenticando di Darkover (ad esempio, ma anche altrove)... mi correggo, non c'è niente di nuovo.
> >4 la magia pur avendo un ruolo importante >nella saga non è il fulcro di tutto ma >un contorno ad una vicenda che già di per >se varrebbe la lettura. Per carità mi piacciono >i fulmini che cadono dal cielo e palle >infuocate che abbattono legioni di troll, >ma non quando sono l'unica nota di fantasia >in 1000 pagine di libro.
Concordo, l'uso della magia è più sottile e di nicchia del solito. In questo Martin è chiaramente un esponente molto moderno del genere fantasy, a volte la magia non è neppure tale (è solo superstizione...) e il suo mondo è molto disincantato nei confronti del soprannaturale.
Secondo me Jordan è meglio ;)
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